martedì 28 dicembre 2010

dal surfcasting alla cucina del pesce serra

Abitudini e Comportamento
Il pesce serra (pomatotus saltator) è uno degli ultimi predatori arrivati nelle nostre coste a causa dell’innalzamento della temperatura del mar Mediterraneo, negli ultimi anni la sua presenza è andata aumentando invadendo nel vero senso della parola intere spiagge.
Si può catturare dalla spiaggia nei periodi che vanno dalla primavera fino all’inizio della stagione invernale, nei mesi freddi si allontana dalla costa per riprodursi in alto mare deponendo fino ad un milione di uova per ogni esemplare femmina. Caratterizzato da un’impressionante voracità e forza si muove spesso in branchi numerosi prediligendo spiagge basse o comunque caratterizzate da secche non troppo distanti dalla riva; dato che è un predatore la sua fonte primaria di cibo sono altri pesci con preferenza di muggini e aguglie.
Le dimensioni medie variano da 1,5 a 4 kg ma sono stati pescati esemplari di oltre 10 kg e non sono rare le catture di serra intorno ai 5 kg! 
Attrezzatura
L’attrezzatura dovrà ovviamente essere adeguata alla forza e combattività del pesce serra, quindi minuteria (si fa per dire piccola ) di ottima qualità, lo stesso per fili ed ami, soprattutto non bisognerà mai utilizzare montature leggere
Canne
Telescopiche potenti da 170 gr in su o 2 pezzi da 5-8oz in grado di lanciare senza problemi 150 gr più esca voluminosa.
Mulinelli e Monofili da utilizzare
Mulinelli fissi minimo taglia 8000, potenti, con ottima frizione e buon rapporto di recupero oppure mulinelli rotanti.
Nei mulinelli fissi in bobina uno 0,30-0,35 con schok leader 0,50-0,60 oppure uno 0,40-0,45 diretto.
Nei mulinelli rotanti uno 0,35 e shock leader 0,70-0,80.
E’ molto importante che i mulinelli abbiano un ottimo rapporto di recupero dato spesso il serra dopo aver abboccato ci viene incontro in modo fulmineo, se il mulinello non riesce a recuperare velocemente il filo quest’ultimo perderà tensione e il serra finirà per slamarsi.
Per i terminali uno 0,35-0,40 può andare bene, non dimentichiamoci il cavetto d’acciao perchè la dentatura del serra può facilmente tranciare qualsiasi filo, anche di diametro sostenuto. Io preferisco usare i cavetti termosaldanti con potenza di 20-30 libbre.
Ami e Minuteria
L’amo ricopre un ruolo fondamentale nella pesca al serra: per forare il suo duro palato sarà necessario usare 2-3 ami di grosse dimensioni 2/0 3/0 4/0 a seconda della lunghezza e dello spessore dell’esca. Il modello scelto dovrà essere con la punta rientrante e affilata chimicamente, molto robusto e avere il gambo storto, a me piacciono molto gli Owner o Tubertini ssw, molto affilati, non ho mai avuto una slamatura! Le girelle che uso per il terminale sono della misura 8 del tipo rolling swivel.
nfine servirà del filo elastico per compattare l’esca, pinze lunghe per slamare il serra senza essere morsi! Un raffio se si pesca da una scogliera bassa.
Esca
Tranci e filetti di pesce azzurro o comunque pesci dalle carni oleose, oppure il vivo.
La miglior esca secondo me è il filetto di muggine, opportunamente compattato con il filo elastico non ha rivali.
Ottima anche la sarda (intera o filetto) che però ha l’inconveniente di essere attaccata più velocemente dalla minutaglia e di degradarsi prima, buoni pure i filetti di leccia stella, di sgombro e di grongo.
L’alternativa validissima è rappresentata dal vivo, in questo caso va bene qualsiasi tipo di pesce con preferenza per cefali, aguglie e mormore o qualsiasi pesce presente in zona.
Montatura e Terminale
Io uso esclusivamente montature fisse con attacco alto direttamente sullo shock leader e braccioli lunghi da 1 a 2 metri; è importante stringere molto bene i nodini di stop dell’attacco del terminale, al limite usando un po' di attack, dato che la forza del serra durante il combattimento può farli cedere e far girare a vuoto la girella nel filo dello shock leader.
Il collegamento tra nylon e cavetto può essere fatto tramite nodo oppure attraverso una girella (numero 8). Io preferisco il secondo metodo, collego il nylon in una estremità della girella e termosaldo il cavetto all’altra estremità utilizzando per la copertura finale un pezzo di guaina termorestringente.
Fisso poi il primo amo al cavetto tramite uno spezzone di filo dello 0.25 mentre il secondo lo lego direttamente al cavetto, saldo infine i nodi con una gocciolina di attack.
Condizioni Ideali e Azione di Pesca
La parte più importante, dove qualche trucchetto può fare la differenza!
Il serra predilige sbocchi d’acqua dolce quindi la spiaggia ideale sarà vicina alla foce di un fiume o allo sbocco di un canale, di solito stazionano nei pressi degli scalini delle secche e sono maggiormente attivi nelle ore calde del giorno.
Le condizioni ideali sono quelle opposte al surfcasting: quindi acqua abbastanza limpida, mare calmo o poco mosso e vento alle spalle.
Con mare molto mosso o acqua torbida i serra si allontanano dalla riva e diventa impossibile pescarli, talvolta è necessario portare le esche con le pinne per arrivare nella zona di pascolo che si aggira intorno ai 200 metri, ma in linea di massima il serra sarà attratto dalla scia odorosa della esca e tenderà ad avvicinarsi.
Un piccolo trucco: sembrerà un contro-senso ma ho notato che le abboccate aumentano notevolmente congelando l’esca, probabilmente perché il filetto di muggine si disfà più rapidamente riversando enormi quantità di olio in mare, unico neo l’esca va cambiata più frequentemente!
Altro consiglio: nel preparare il filetto stringete con il filo elastico maggiormente la parte finale in modo da creare una specie “di coda” che ricorderà la forma di un pesce, lasciate scoperta la punta degli ami e utilizzate un pezzo di polistirolo da mettere vicino all’amo (variante terminale ciao-ciao) o direttamente dentro il filetto.
Regolate la frizione semi-aperta e non abbiate fretta di ferrare, aspettate che il serra abbia finito la fuga quindi ferrate, soprattutto cercate di forzare il pesce quando si trova nello scalino di risacca poco prima di essere spiaggiato: questo è il momento in cui è più facile perdere il serra.
Con le ultime forze il pesce comincerà a saltare fuori dall’acqua e sarà molto probabile che si slami, quindi non aspettate l’onda (spesso nn ci sono perché la pesca si fa d’estate a mare calmo) ma fate rientrare lo shock leader nel mulinello e forzate il pesce a venire fuori magari allungando di qualche metro lo stesso shock leader!
Ricordate: non giocate troppo con il serra sottoriva, non è come gli altri pesci, spesso basta un salto fuori dall’acqua e si slama!
Evitate il tripode e posizionate i picchetti ben distanti l’uno dall’altro: i serra viaggiano in branchi e non sono rare le abboccate contemporanee su più canne da pesca!
Infine sarebbe opportuno sostituire ogni volta il terminale, questo perché il morso del serra piega e lacera pure il cavetto d’acciaio, purtroppo a volte capita che riesca anche a tagliarlo!
Slamatura
Ultima ma non di minore importanza è la fase di slamatura: inutile sottolineare il fatto di non mettere le dita dentro la bocca del serra o utilizzare pinza corte.
Il miglior metodo è slamarlo con delle pinze a becco lungo dalle branchie
In Cucina
Le carni del pesce serra sono bianche, molto compatte e saporite. Purtroppo sono un po' stoppacciose ma cucinate nel modo giusto sono ottime.
Il mio consiglio è di pulire il pesce in spiaggia e lavarlo con acqua di mare, farlo a fette spesse 3/4 cm e cuocerlo sulla griglia o piastra con una salsina composta da olio, sale, pepe, aglio tritato e limone, giratelo una sola volta per parte e fatelo cuocere molto poco per non indurire le carne. Buon appettito!
Ho svelato tutti i trucchi possibili e le mie tecniche per pescare il serra, adesso tocca a voi!
Buon divertimento!


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