martedì 28 dicembre 2010

Pesca alla Spigola

La spigola è sicuramente il pesce più uniformemente diffuso e disponibile per i pescatori nel Mediterraneo. Supera i 1o kg di peso ma mediamente le catture sono  di taglia decisamente minore. E' un predatore ma anche un opportunista che si ciba di un gran numero di organismi. A seconda delle circostanze mangia pesci, gamberi, granchi, vermi, cefalopodi, e persino insetti (nei fiumi in cui risale) e topi (nei porti) dimostrando una sorprendente adattabilità ai diversi ambienti. E' un pesce costiero ideale per la pesca da terra e tende ad essere facilmente presente proprio sottoriva sia sulle coste sabbiose che rocciose, sui manufatti, nei porti, nelle foci e nelle acque interne salmastre ed anche dolci. Proprio le foci sono uno dei luoghi migliori per incontrarla e spesso entra in attività di predazione in branchi numerosi, solitamente formati da individui della stessa taglia. 
Prende bene gli streamers ed i poppers ma può essere estremamente selettiva se in attività su una determinata fonte alimentare. La spigola è un pesce difficile da capire e da trovare. Gran parte della difficoltà della sua pesca sta nel riuscire ad individuare luoghi e momenti produttivi. E' presente e pescabile tutto l'anno ed offre il meglio di sè nei mesi invernali, nei quali quasi tutte le altre specie sono assenti sottocosta. Ama il surf, la schiuma e le acque turbolente dove trova condizioni ideali per la predazione ed è
maggiormente attiva nelle ore notturne o con condizioni di scarsa illuminazione. Il grande pescatore di spigole è sempre un tipo convinto, concentrato e soprattutto “tignoso”!
La spigola èun pesce che vive perennemente sul fondo del mare e spesso gira come molti animali terrestri in branchi capeggiati naturalmente dal maschio "capo branco" o dalla femmina solo in periodo molto particolare quale quello della riproduzione. La nostra preda ha comunque un suo habitat ideale che è costituito da fondali rocciosi o pietrosi comunque ricchi di posidonia o piccoli crostacei, ritenuti cibo prelibato; sensibilissima alle variazioni climatiche ed ai rumori anche di superficie la spigola si avvicina alla costa nei mesi in cui la femmina depone le uova ed il maschio effettua la fecondazione, mesi che vanno dalla metà di novembre alla fine di febbraio.
               Le tecniche indicate per la cattura di questo esemplare sono quella a FONDO, ALL'INGLESE, LA PASSATA e a TRAINA "da barca e da riva" ma ora le analizzeremo una per volta illustrandovi la varie montature:
1. PESCA A FONDO: Questa si effettua con canne robuste e mulinelli molto grandi e potenti che possono essere rotanti o a bobina, le canne robuste devono lanciare dagli 80gr. in su e devono avere una lunghezza che và dai 4 m. in poi, nei mulinelli viene montato un filo molto resistente e logicamente deve essere filo da mulinello con un diametro che parte dallo 0.35mm. in poi senza naturalmente esagerare, una volta bobinato il filo si può a discrezione del pescatore montare o meno lo scock-leeader che non è altro che un pezzo di filo del diametro doppio rispetto a quello bobinato e che ha una lunghezza doppia della canna usata, questo viene congiunto al filo bobinato tramite un nodo particolare che non crea ingarbugliamenti nella bobina e non fa resistenza nel lancio. Una volta passato il filo in tutti gli anelli della canna si inizia la montatura con piombo scorrevole o fisso ad 1 amo o 2; con piombo scorrevole infileremo un piombo più o meno pesante e più o meno piatto o tondeggiante a seconda della situazione climatica, con meno o più corrente, facendo passare il filo nel piombo legheremo all'estremità del filo una girella e a circa 56/60cm. da essa un pallino spaccato che fungerà da stop al piombo; alla continuazione della girella legheremo un terminale dello 0.25 o 0.30 con un amo del 5/6/7/8/ecc... a seconda di che preda si presume ci sia in acqua; per pescare con 2 ami aggiungeremo dal pallino un terminale uguale con una  lunghezza tale che il primo amo non arrivi a toccare la girella sottostante; l'esca più indicata da usare con questa tecnica è la tremolina-napoletana, ma data la sua rarità ed il prezzo elevato potremo ripiegare sul bibbi, americano, coreano, le rudimentali sarde, tentacoli di seppia o i calamari.
2. Pesca All'Inglese:  Questa tecnica molto usata nei laghi viene applicata anche in mare in quanto permette con galleggianti non eccessivamente pesanti di poter effettuare potenti lanci e comunque senza dover usare eccessivo piombo sul galleggiante, infatti questi galleggianti di forme diverse e particolari si differenziano da tutti gli altri in quanto sono già da loro piombati all'estremità inferiore con la condizione di dover a seconda della nostra scelta aggiungere piombo sul terminale; questi galleggianti un fatti sono divisi come tutti per grammature es: 2+1 - 3+2 ecc... il primo numero é l'indicativo del piombo posto sul galleggiante il secondo é quello che dovremo aggiungere per ottenere una ottimale linea di galleggiamento e una maggior sensibilità alla ferrata. La canna adatta a questa pesca porta come per i galleggianti il suo nome e può essere telescopica o ad innesti con un alto numero di anelli e con varie azioni sempre suddivise come per quelle alla bolognese, ma con l'aggiunta della dicitura dei grammi min. e max. che essa può lanciare; chiaramente più sarà alto il peso da lanciare più sarà di azione rigida la canna da utilizzare.      
3. La Passata: La tecnica più usata per la cattura di questo pesce, si pratica con canne molto anellate e con varie azioni "rigida, media, morbida" con galleggianti di tutti i tipi dall'inglese a quello classico da passata con deriva in carbonio o in metallo con piombature a secondo della corrente più o meno pesanti, ami dal 14 al 18 e come esca useremo dei bigattini. La passata viene chiamata così in quanto il galleggiante in acqua compie un tragitto dal punto di lancio, cioè si sposta lentamente sull'acqua trascinato dalla corrente.  
4. - La Traina: tecnica praticata molto dalla barca con attrezzature molto particolari delle quali non parleremo, viene praticata anche da riva con il carrello, un rudimentale attrezzo di legno che ha la forma di un catamarano. A questo attrezzo viene legato un filo di lenza molto grosso detto in gergo trave che viene tenuto dal pescatore ed al quale a sua volta si legano a distanza uguale dei terminali con degli artificiali; una volta in acqua il carrello trainato dal pescatore si allontana dalla costa compiendo un semicerchio. Per ritornare indietro basta riavvolgere il trave avvicinare il carrello spostare l'aggancio sull'altro occhiello e ripartire in senso inverso.

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